9/09/2025

cuore dell’Estremadura

 

Art Is Trash e il legame con Zafra

La storia di Francisco de Pájaro, conosciuto a livello internazionale come Art Is Trash, non può essere compresa appieno senza guardare alle sue origini. Nato a Zafra, una cittadina della comunità autonoma dell’Estremadura nel sud-ovest della Spagna, l’artista porta con sé le radici culturali e sociali di un territorio che ha influenzato profondamente la sua poetica. Zafra, con il suo passato storico, la sua vita quotidiana semplice e la sua distanza dai grandi centri urbani, ha rappresentato il primo terreno fertile su cui si è formata la sua sensibilità artistica e critica.


Zafra: una città tra storia e marginalità

Zafra è spesso chiamata la “piccola Siviglia” per la sua architettura e per le sue piazze porticate. Situata in provincia di Badajoz, questa città ha un patrimonio ricco di storia medievale, mercati agricoli e un forte senso comunitario. Tuttavia, come gran parte dell’Estremadura, soffre di problemi economici: disoccupazione, emigrazione dei giovani, scarsità di opportunità creative.

Questa realtà ha segnato la visione di Francisco de Pájaro: l’idea di vivere in una società che produce scarti – materiali ed umani – trova le sue radici proprio in un luogo dove molti giovani sentono di dover “fuggire” per realizzare i propri sogni.


La fuga da Zafra e la nascita di Art Is Trash

Francisco ha lasciato Zafra per cercare spazi in cui la sua arte potesse crescere: prima altre città spagnole, poi Barcellona, fino ad arrivare a un riconoscimento internazionale. Tuttavia, il legame con la sua città natale rimane vivo, soprattutto nella dimensione concettuale del suo lavoro.

  • Il senso di marginalità: vivere in una regione spesso considerata periferica rispetto a Madrid o Barcellona ha alimentato il suo interesse per i “margini” e gli “scarti”.

  • La memoria popolare: il folklore, le feste locali e l’ironia tipica dell’Estremadura si riflettono nel suo approccio comico e grottesco alle sculture di rifiuti.

  • La ribellione: l’urgenza di rompere i limiti provinciali lo ha portato a un linguaggio artistico dirompente, dove la città diventa tela e i rifiuti diventano protagonisti.


Influenza dell’Estremadura sulla sua poetica

Zafra e l’Estremadura hanno plasmato il suo sguardo in diversi modi:

  1. La ruralità e il senso del ciclo
    Vivere in un contesto rurale insegna che tutto nasce, cresce e muore. Questo concetto è centrale nelle opere effimere di Art Is Trash: le sue sculture di strada vivono solo poche ore, proprio come un raccolto o una festa popolare che ha un inizio e una fine.

  2. La povertà e la semplicità dei materiali
    L’Estremadura non è una regione di grandi risorse economiche. Il rapporto con la scarsità lo ha portato a scegliere il rifiuto come materia prima, esaltandone il valore simbolico e sociale.

  3. Il senso comunitario
    A Zafra, la vita si svolge nelle piazze e nelle strade. Questa dimensione collettiva ritorna nelle sue performance urbane, dove l’arte non è mai chiusa in uno studio, ma si mescola con la vita quotidiana.


Il ritorno simbolico: Zafra come radice e identità

Anche se oggi Francisco vive e lavora principalmente a Barcellona e in altre città del mondo, il legame con Zafra è più che geografico: è emotivo e simbolico. In varie interviste, l’artista ha sottolineato come le sue origini abbiano formato il suo carattere ribelle e la sua capacità di guardare la società “dal basso”.

  • A Zafra, i rifiuti non sono solo spazzatura: raccontano la storia di una comunità che lotta, che ricicla, che reinventa.

  • La sua identità di “outsider” nasce proprio da quella condizione di provincia, lontana dai riflettori ma ricca di autenticità.


Il messaggio universale nato da un luogo periferico

Ciò che rende straordinaria la traiettoria di Art Is Trash è la capacità di partire da un contesto apparentemente marginale come Zafra e trasformarlo in messaggio universale. L’idea che anche ciò che viene scartato – un oggetto, una persona, una città periferica – possa avere dignità e bellezza è il cuore della sua arte.

In questo senso, Zafra non è solo il luogo natale, ma la matrice concettuale di tutta la sua opera: una cittadina che gli ha insegnato il valore della resistenza, della semplicità e della trasformazione.


Conclusione

La relazione tra Art Is Trash e Zafra è un dialogo costante tra radici e futuro. Se Barcellona gli ha dato lo spazio per emergere come artista internazionale, Zafra gli ha dato la visione: la capacità di vedere oltre l’apparenza, di trovare vita nei margini, di trasformare la povertà in creatività.

Art Is Trash è oggi riconosciuto in tutto il mondo come uno dei pochi veri scultori urbani, ma dentro ogni sua opera rimane vivo il ricordo di Zafra, l’Estremadura e di quella periferia che gli ha insegnato che anche la spazzatura può diventare arte, e che persino i luoghi più piccoli possono generare messaggi universali.

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